Dove tutto è cominciato.

Il metodo Swim’n’Swing nasce in Sardegna nel 1998 da un’idea ”folle, ma geniale” di Dario Masala: il nuoto è ritmo

I primi studi pilota in cui questo metodo è stato applicato sono stati condotti su nuotatori con disabilità motorie. Tra questi Luigi, affetto da una grave paralisi che gli permette di muovere solamente il braccio destro. Luigi impara a nuotare con il metodo Swim’n’Swing e così, nel 2018, lo troviamo a Brescia, ai campionati italiani paralimpici di nuoto, dove vince il bronzo con la Swim’n’Swing band, emozionatissima, che fa il tifo a bordo vasca. 

Queste prime conquiste attraggono l’attenzione del biomeccanico Stefano Nurra, che nel settembre 2019 lancia a Dario una sfida: musicare i tracciati biomeccanici dei campioni di nuoto e dimostrare che il nuoto segue ritmi ben precisi.

I ritmi così prodotti vengono usati per guidare i movimenti di giovani nuotatori e per il perfezionamento di atleti agonisti e nuotatori dilettanti. Questi acquisiscono il pattern ritmico e motorio suonandolo fuori dall’acqua e lo trasferiscono poi nel nuoto. Questo metodo viene inoltre applicato con successo alla riabilitazione di bambini, adolescenti e adulti con disabilità motorie o intellettive.

Le finalità più importanti: l’inclusione e la personalizzazione dell’intervento.

In Swim’n’Swing sport e ritmo coesistono con una finalità sempre presente: l’inclusione. Persone con disabilità e non, crescono e condividono un’esperienza che alimenta in loro non solo forti emozioni, ma anche una passione per l’arte e per lo sport. All’interno di questo processo tutti i partecipanti sono parte attiva per il cambiamento: non fruitori passivi di un servizio ma parte fondamentale per la sua realizzazione. 

Un altro obiettivo chiave del progetto è la personalizzazione dell’intervento: i ritmi e le musiche vengono, infatti, scelte in base alla caratteristiche motorie, le esigenze e la sensibilità del destinatario.

Nuotiamo quello che suoniamo.

E così è nato Swim’n’Swing, che ha trovato nell’ambiente acquatico il luogo perfetto per unire musica e movimento: da questo incontro il metodo esprime la sua forza ed originalità, offrendo un’esperienza che coinvolge al contempo corpo e mente dei destinatari. 

Le fasi principali metodo Swim’n’Swing:

  • Punto di partenza è il lavoro di educazione ritmica eseguito fuori dall’acqua attraverso l’uso di strumenti musicali e del proprio corpo (camminata, mani, piedi). Questo lavoro continua durante tutto l’intervento. 
  • Valutazione dell’acquaticità e della capacità natatoria dei partecipanti seguita dalla traduzione in musica dei loro pattern motori. 
  • Familiarizzazione del partecipante con il proprio ritmo e i nuovi ritmi  suonando a bordo vasca e nuotando.  
  • In questo modo avviene un graduale miglioramento della sensibilità ritmica e si acquisisce un pattern ritmico e motorio che si trasferisce all’esecuzione in acqua. 
  • Le sedute musicali e acquatiche sono condotte in gruppo creando un clima di condivisione e inclusione in cui regnano libertà e serenità.